2015 ASIA CENTRALE IN MOTO SAMARQUAND (SILK ROAD EP. II)
Asia Centrale in moto, sconfinando nella banalità potremmo dire un tour indimenticabile ma tutti i viaggi che abbiamo fatto sono stati a modo loro indimenticabili. Siamo partiti con il mito di Samarcanda nella testa ma il viaggio è stato molto, molto di più. La straordinaria varietà dei paesaggi che abbiamo attraversato, con le relative difficoltà che abbiamo dovuto superare mi hanno fatto provare emozioni fortissime, queste si davvero indimenticabili. Le montagne del Caucaso, le campagne della Russia, le steppe del Kazakhsan e i deserti dell'Uzbekistan l'hanno fatta da padroni in territori spesso sterminati. Per la cronaca siamo partiti in 2 e arrivati in 2 ma con una diversa formazione: Simone è tornato indietro nei pressi di Astrakan e Mauro, mio fratello mi è venuto incontro a Cracovia, quindi il grosso del tour è stato fatto in solitaria. Ma ora torniamo a noi, un vero viaggio non si esaurisce solamente nel paesaggio, si completa con le città visitate, la loro storia e non ultime le popolazioni incontrate. L'unicità di Khiva, la raffinata bellezza di Bukhara e la maestosità degli edifici di Samarcanda, creano un mix perfetto anche per il visitatore più esigente; i quartieri "sovietici" delle città introducono poi alle moderne città Kazake che si scrollano di dosso, ma non più di tanto le deprimenti architetture dell'era comunista. Dal lato umano, le cose che mi sono rimaste impresse sono, l'educata diffidenza dei russi verso gli occidentali, la grande cordialità degli Uzbeki e la grande voglia di comunicare del Kazaki. Una menzione a parte lo merita il veloce passaggio da Mosca, il Kremlino, San Basilio e la Piazza Rossa formano un trittico unico al mondo. Puoi seguire qui il racconto di viaggio completo